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2022
KubaParis
Sole con le code
Location
ClimaDate
28.03 –20.05.2022Photography
Marco DavolioSubheadline
Sole con le code is the third solo show at the gallery by Valerio Nicolai. Text By Alessandro Carano Performers: Giulia Fossati and Sofia ConocchiariText
Italian
Da quando ho saputo che avrei scritto il testo che accompagna questa mostra di Valerio ho iniz- iato a vedere volpi ovunque. Questo è curioso perché i suoi lavori hanno come soggetto volpi che guardano.
Più precisamente, a guardare sono occhi umani, probabilmente collocati al posto giusto nel cranio di una persona che sta dietro i due grandi pannelli di betulla dipinti per lo più con matite colorate raffiguranti appunto due volpi; da sole con le loro code, vagano su un interminabile pavimento di ceramica che si perde nel nulla.
Seppur abbia indugiato per un attimo su un aspetto anatomico non c’è nulla di pruriginoso nell’es- perienza d’essere passati da Clima a vedere la mostra; sempre che non ci si concentri su ciò che potrebbe fare chi si trova dall’altra parte dei dipinti mentre vi guarda durante la visita. Decidete voi. Con grande chiarezza Valerio vorrebbe che si pensasse ai tratti psicologici semplificati delle volpi e come succede nelle fiabe, li cuce addosso agli esseri umani.
Quando le volpi, per puro caso si accompagnano ad un felino che ne addolcisce gli spigoli carat- teriali, viene da parlare di lassismo, di scarsità di controllo sulle pulsioni e di puro edonismo. Non si pensi che il gatto e la volpe fossero colpevoli nell’opera di Collodi: E’ l’essere umano simbolo della menzogna a seminare il caos. Quando è da sola invece, la volpe si mostra come essere portatrice di una caratteristica insieme positiva e difettiva: incapace di accettare d’aver fallito ma in grado di relativizzare il contesto dell’insuccesso a suo favore, tenta di fornire come scusa un’immagine estetica mente persuasiva della sua difficoltà. Stiamo parlando della furbizia.
Di recente, ho acquistato del vino Bolgheri che ho notato avere sull’etichetta una volpe; non me ne intendo minimamente, ma forse condizionato da quei pensieri, ho trovato quel vino opportuna- mente raffinato.
Volendo si potrebbe considerare l’avvenuto innesto di organi umani nell’immagine della volpe come il frutto di una bestialità; niente di male, scrivendolo dimostro di averci pensato per primo. Credo però che Valerio volesse far sentire i soggetti dei suoi quadri a disagio, persi e sopraffatti dal panico come chi è consapevole di essere l’ultimo della sua specie.
English
Since when I knew that I would have written the text accompaining this exhibition by Valerio I start- ed seeing foxes everywhere. This is curious because his works has starring foxes as subjects.
More precisely, it is human eyes that stare, probably placed at the right place of the skull of a person starring behind the two big betulla panels, mostly painted in crayons, depicting in fact two foxes; on their own with their tails, they wander on an endless ceramics floor fading in nothingness.
Even if I lingered for a moment on an anatomical aspect there is nothing itchy in the experience of stopping by Clima to see the exhibition; even if we do not focus on what the person on the other side might do while starring at you through your visit. You decide. With great clarity Valerio would want you to think about the foxes’ simplified psychological features and, as happening in fairy tales, he tailors them on human beings.
When foxes, by chance, accompany themselves to a feline softening the character’ s edges, we start talking of laxity, of lack of control on drive, and pure hedonism. We should not consider the cat and the fox guilty in Collodi’s novel: is the human being symbol of lie who is wreaking havoc. When instead it’s alone, the fox shows as a carrier of a both positive and negative feature: incapable of of accepting of having failed, but able to relativize the context of failure to its favor, tries to give as an excuse an aesthetically persuasive of its difficulties . We are talking of cleverness.
Recently, i bought some Bolgheri wine and I noticed having a fox on the label; I know nothing about it, but maybe affected by those thoughts, I found the wine properly refined.
Potentially we could consider the graft of human organs in the fox image as the result of a bestiality; nothing wrong, writing it I prove I thought about it first. But I do believe Valerio wanted to make the subjects of his paintings uncomfortable, lost and overwhelmed by panic as who is aware of being the last of his species.
Aleessandro Carano